Le FAQ sul PCT nel fallimento e nelle altre procedure concorsuali

Le domande (e le risposte) più frequenti sull’utilizzo del PCT (Processo Civile Telematico) nei fallimenti e nei concordati. A cura di Alessandro Torcini. Dal sito www.fallimento.it

DOMANDA: il PCT è obbligatorio? RISPOSTA: si. Il PCT (obbligo del deposito telematico degli atti processuali) è obbligatorio per le procedure dichiarate successivamente al 30 giugno 2014. Per le procedure già in essere prima del 30 giugno 2014, il ricorso al telematico era solo facoltativo. Dal 1° gennaio del 2015 é terminata la fase transitoria e tutte le procedure devono utilizzare il PCT.

DOMANDA: ma sarà comunque possibile depositare qualcosa in cartaceo? RISPOSTA: no. Con il PCT a regime, non sarà più possibile il deposito in cancelleria di documenti cartacei od altri supporti perché il fascicolo non esisterà fisicamente più.

DOMANDA: che cosa serve da un punto di vista tecnico? RISPOSTA: da un punto di vista tecnico bisogna possedere: 1 – Smart card (oppure token USB); 2 – Casella di Posta Elettronica Certificata iscritta al ReGIndE; 3 – Apposito Software Redazionale.

DOMANDA: a cosa serve la Smart card (token USB)? RISPOSTA: serve per sottoscrivere digitalmente i file che assumono piena validità legale (con il certificato di firma). Se contiene anche il certificato di autenticazione si può accedere ad alcuni utili servizi come i registri di cancelleria (tramite pst.giustizia.it). E’ consigliabili quindi munirsi di entrambi i certificati.

DOMANDA: dove posso acquistare la smart card? RISPOSTA: si può richiedere ai certificatori accreditati il cui elenco è visionabile tramite il link: www.digitpa.gov.it/firma-digitale/certificatori-accreditati/certificatori-attivi.

DOMANDA: che differenza c’è tra SMART Card e TOKEN USB? RISPOSTA: nessuna. Il formato scelto non incide sulle funzionalità. E’ pratico il formato USB che, a differenza della smart card, non necessita di lettore.

DOMANDA: che cosa è il ReGIindE? RISPOSTA: è il registro generale degli indirizzi elettronici che é gestito dal Ministero della Giustizia e che contiene l’indirizzo PEC di ciascun professionista. La PEC personale che si intende usare per il PCT, deve essere registrata al ReGIndE.

DOMANDA: come faccio a sapere se sono iscritto? RISPOSTA: tutti gli iscritti all’Ordine di Firenze sono già stati iscritti direttamente dall’Ordine. In generale, tutti i professionisti dovrebbero essere già iscritti. Chi non comunque non lo fosse, si può registrare in modo semplice e veloce dal Portale dei Servizi Telematici (indirizzo internet: pst.giustizia.it) tramite la propria smart card dotata di firma digitale e certificato di autenticazione.

DOMANDA: le PEC delle procedure devono essere iscritte nel ReGInde. RISPOSTA: no. Al ReGIndE è iscritta una sola PEC, quella personale. Quelle delle singole procedure non devono essere iscritte.

DOMANDA: che cosa è il software redazionale? RISPOSTA: Inviare tramite PCT è come inviare una dichiarazione dei redditi telematica: è necessario possedere un software che predisponga i file nel tracciato previsto dal ministero. Il software di redazione serve appunto per preparare i file per l’invio. Si crea, per ogni invio, una “busta telematica” (Atto.enc) di dimensioni massime pari a 30 MB che contiene l’atto principale in formato .pdf (da firmare digitalmente); Nella busta è anche possibile inserire eventuali allegati dell’atto principale, fino al limite massimo di capienza, che non necessitano obbligatoriamente di firma digitale e che possono essere redatti nei formati .pdf, .rtf, .txt, .jpg, .gif, .tiff, .xml, .msg. Sono previsti inoltre i formati compressi .zip, .rar, .arj, purché contenenti file nei formati .pdf, .rtf, .txt, .jpg, .gif, .tiff, .xml, .eml, .msg. Nel caso in cui i file da trasmettere siano di dimensioni superiori al limite consentito per la busta, sarà possibile effettuare successivi invii.

DOMANDA: chi sceglie quale software usare? RISPOSTA: la scelta del software redazionale é a cura del professionista ed il costo, come per la PEC personale e per la Smart Card, é a carico del professionista stesso.

DOMANDA: il costo del software può essere messo a carico della procedura? RISPOSTA: no. Il costo di questo software, come di tutti gli altri software o strumenti che usa il professionista sul proprio lavoro, non può essere messo a carico della procedura. Si ritiene ricompreso nella percentuale di aumento del 5% del compenso. Chi opera sul Tribunale di Firenze può usare gratuitamente il software messo a disposizione da procedure.it.

DOMANDA: ma tu che software usi per gli invii PCT? RISPOSTA: quello di procedure.it. Mi sembra semplice, funziona e, soprattutto, è gratis!!

DOMANDA: che cosa si deve depositare? RISPOSTA: tutti gli atti del professionista devono essere depositati telematicamente. Sono previste, al momento le seguenti categorie di atti: Per i fallimenti: – Domande di insinuazione/rivendiche pervenute via PEC al Curatore – Integrazioni documentali – Istanza di sostituzione delle domande di ammissione allo stato passivo – Istanza di annullamento delle domande di ammissione allo stato passivo – Rinuncia alla domanda di insinuazione e rivendica – Elenco insinuazioni (crediti + rivendiche) – Progetto di stato passivo (crediti + rivendiche) – Stato passivo esecutivo – Rendiconto del curatore – Piano di riparto – Verbale di inventario (beni inventariati e beni esclusi) – Relazione iniziale (ex art. 33 l. fall. 1° C.) – Relazione periodica (ex art. 33 l. fall. 5° C.) – Istanza di vendita – Programma di liquidazione – Atto non codificato (se non rientra in quelli sopra) Per i Concordati preventivi: – Atto non codificato.

DOMANDA: come si deposita in pratica? RISPOSTA: si predispone come al solito l’atto e poi si stampa in PDF. Tramite il proprio software redazionale poi si genera il file XML e firma i file principali (l’atto in PDF e il file XML), allega ulteriori file e, sempre tramite il software, si crea la busta di deposito (avviene tutto automaticamente). Poi attraverso il software redazionale provvede ad inviare la busta telematica realizzando così il suo deposito.

DOMANDA: una volta effettuato l’invio, come controllo se tutto è andato a buon fine? RISPOSTA: se il deposito è correttamente pervenuto in Cancelleria ed è stato accettato, alla stessa casella Pec il professionista riceverà non due ma quattro ricevute con le quali potrà monitorare l’iter fino al suo definitivo completamento:

  1. ricevuta di accettazione da parte del gestore della casella Pec del professionista che ha preso in carico l’invio della busta;
  2. ricevuta di avvenuta consegna della busta al gestore della casella Pec del tribunale;
  3. ricevuta dei controlli automatici effettuati dal software della Cancelleria che verifica che la busta rispetti i requisiti tecnici previsti (ad esempio, la firma digitale dei file principali, casella PEC registrata nel ReGIndE, busta correttamente formata, ecc.);
  4. ricevuta di accettazione manuale da parte del personale di cancelleria che inserisce il contenuto della busta nel fascicolo informatizzato della procedura.

DOMANDA: ma quale delle quattro ricevute certifica la presentazione? RISPOSTA: il deposito è tempestivamente eseguito quando la ricevuta di avvenuta consegna (la seconda) è generata entro la fine del giorno di scadenza.

fallimento.it-rid

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